A seguito del progetto del Forcellini 172, il cliente ha scelto di rinnovare anche gli ambienti delle mensa universitaria. Tale operazione racchiudeva l’intento da parte del cliente, in primis, di rendere confortevole per lo studente l’interior design e in secondo luogo di costituire un ambiente il più versatile possibile.
Nobilitando gli spazi interni, la polivalenza della mensa si sarebbe estesa anche ad eventi con grossi gruppi esterni, che necessitino di posti a sedere.
Lo studio del progetto doveva indubbiamente mantenere un piacevole family-feeling con l’esercizio del ristorante adiacente. I colori, ovvero, il verde nelle sue tonalità, il marrone wengé e l’alluminio, sono stati il primo veicolo di continuità, in quanto gli arredi interni riprendono notevolmente le linee e colori del ristorante.
Lo step successivo è partito dall’analisi della parola “Forcellini”. Compiendo uno studio semiotico ci siamo soffermati su alcuni concetti di primo acchito accattivanti; da un lato si è presentata l’idea di lavorare sul “four”, inteso come quattro e dall’altro la sillabazione “Forc”. La seconda soluzione progettuale è apparsa la più interessante, poiché l’inizio della parola è il medesimo per il termine “forchetta”, da diversi secoli oggetto chiave della quotidianità culinaria.
Studiando il lettering, siamo ricaduti sulla scelta di un font robusto quale il “Frutiger Black”, in quanto, la sua solidità, permette in fase di pubblicazione un’ottima visibilità su qualsiasi dispositivo. Inoltre la pesantezza del “font”, ha permesso di lavorare sulla doppia “LL”, sfruttandolo come particolarità del logo, inserendovi l’elemento della forchetta come riduzione e caratterizzazione della crenatura.
A chiudere il cerchio, la scelta di definire il locale: “Self Service”, decontestualizzandolo dal mero utilizzo di mensa universitaria e lasciando quindi la porta spalancata a impieghi alternativi preposti.